Tre generazioni e 100 anni di storia fanno delle Vigne Iannucci una testimonianza concreta di tradizione, passione e cultura per la coltivazione della vite e per l’arte del fare il vino , dapprima come necessità ad uso familiare poi per la consapevole volontà di offrire un alimento di qualità che conservi l’essenza della nostra terra, l’identità e la sua connotazione peculiare.
IL NOSTRO VINO
Le Vigne Iannucci sono felici di presentare la nuova piacevole ed emozionante produzione che si affaccia nel mondo dei vini: il vino “MACA “
Il nome discende direttamente dai vitigni autoctoni con i quali è stato prodotto: un’accurata selezione fatta a mano di grappoli di Malvasia di Candia e di Falanghina, la prima dà aroma e morbida armoniosità, la seconda aggiunge freschezza e nerbo.
Dal colore giallo paglierino con riflessi dorati. Intense e complesse note aromatiche, floreali e fruttate, in particolare di agrume e mela acerba, il vino è ricco ed equilibrato ed evoca piacevoli e armoniche sensazioni di sapidità e freschezza. E’ un vino bianco perfetto per abbinamenti delicati, eccellente come aperitivo, si accompagna ad antipasti, minestre, verdure, formaggi, pesce e carni bianche.
La tradizione di famiglia di coltivare vigneti e fare vino affonda le sue radici dai primi del 900. E’ una tradizione che in linea con la storia di Solopaca, una cittadina del Sannio, in provincia di Benevento, nota fin dai tempi degli antichi romani per l’eccellenza dei suoi vini. Questa tradizione è sopravvissuta nei secoli, raggiungendo pregio e notorietà alla corte di Ferdinando II° durante il regno delle Due Sicilie, fino ai giorni nostri. La volontà di continuare a mantenere viva questa tradizione discende dal desiderio di preservare e valorizzare quanto c’è di bello e di buono nella nostra terra. In fatti pensiamo che ogni luogo, ogni territorio ha la sua peculirità, il cosidetto “Spiritus Loci” e noi vogliamo fare un vino che colga l’essenza del nostro territorio.
La natura
Per noi la natura è sacra. Il nostro vino e la nostra viticultura viene svolta nel più assoluto rispetto dell’ambiente e del territorio che è limitrofo al parco regionale del Taburno. Il vino è un alimento vivo e assumendolo assorbiammo lo spirito del tralcio, per usare un’espressione di Wolfgang Goethe.
Nell’immagine uno scorcio del monte Taburno al centro dell’omonimo parco regionale. Il massiccio del Monte taburno si eleva ad un altezza massima di 1200 metri , A seconda dell’altrezza predomina un tipo di vegetazione: fino ai 3-400 metri oliveti e cerri sono la flora dominante, oltre i 400 e fino agli 800 metri c’è il castagno, poi regna sovrano il faggio. I boschi di faggete circondano Camposauro, una conca natuale posta in vetta che costituisce il bacino imbrifero di tutto l’agro di Solopaca. I pozzi di Solopaca sono una preziosa fonte di acqua purissima, ed anche leggermente frizzante. Non dimentichiamoci che le terme di Telese sono a pochi chilometri di distanza. La natura del territorio è impreziosita dalle ceneri vulcaniche delle eruzioni del sistema di vulcani di Roccamolfina che hanno ricoperto il terreno calcareo di una ricca coltre di ignimbrite.